E una volta giunti al loro fine vita possono essere utilizzati per fertilizzare i terreni. I sacchetti in bioplastica, quelli che si trovano nel reparto frutta al supermercato, ma anche gli imballaggi, i piatti o i bicchieri monouso hanno il valore aggiunto di essere biodegradabili e compostabili. Due aggettivi che devono necessariamente essere affiancati affinch questo valore non vada sprecato. Se con biodegradabile si intende infatti che un oggetto ha la capacit di essere convertito in acqua, anidride carbonica e sali minerali sotto l’ azione di agenti biologici, come piante e batteri, non si pu pensare che questo autorizzi a disperderlo nell’ ambiente. alla triennale di milano L’ Economia del futuro: torna a novembre la due giorni sulla crescita sostenibile di Francesca Gambarini Quando si parla di bioplastica, ci si riferisce a un prodotto alternativo alla plastica tradizionale, con un basso impatto e un’ alta performance. Ma non c’ solo questo: sono moltissimi i dettagli che riguardano questo materiale che valgono la pena di essere approfonditi, dalla loro nascita al concetto di economia circolare che contengono, dalla produzione degli imballaggi fino al loro riciclo organico. Per questo domani, gratis, insieme al Corriere della Sera, uscir il libro: La sfida verde delle bioplastiche – Cosa sono, perch stanno cambiando il mercato. Con l’ Italia in prima fila. L’ intervista Cingolani sul clima: Non stato bla-bla-bla. Aperto il dialogo con i giovani di Daniele Manca Ma quanti tipi di bioplastiche esistono? Come si riconoscono? Un intero capitolo dedicato a rispondere a queste domande. Cos scopriamo che non per forza un sacchetto bio-based, di origine biologica, come quelli derivati da frutti o alghe, compostabile, e che attualmente in vigore una normativa europea stringente sui requisiti da soddisfare per il rilascio della certificazione.
Ma il discorso non pu prescindere dall’ approfondimento sulla raccolta differenziata, in particolare di quella dell’ umido, utile per la produzione del compost usato per fertilizzare i terreni. A questo tema sono dedicati diversi capitoli del volume, con un focus sul caso di Milano, che raccoglie attualmente oltre il doppio degli scarti organici di qualsiasi altra citt europea con il sistema porta a porta. Ma se i singoli cittadini sono invitati a dare il loro contributo facendo una raccolta differenziata corretta, anche gli imprenditori e i produttori di imballaggi devono essere artefici del cambiamento a monte della catena di produzione, un tema fondamentale trattato nel capitolo dedicato alla filiera industriale. Anche per questo, il libro racconta la nascita di Biorepack, proprio in Italia (all’ interno del sistema Conai), il primo consorzio europeo che si occupa degli imballaggi biodegradabili e compostabili certificati e ne garantisce il ritiro, la raccolta, il recupero e il riciclo.
FONTE: www.corriere.it